Novità in merito al processo a Alessandro Impagnatiello per l’omicidio Giulia Tramontano. L’avvocato del killer allo scoperto.
Sembrano esserci sviluppi per il caso dell’omicidio Giulia Tramontano, la ragazza ammazzatta mentre era incinta al settimo mese dal compagno Alessandro Impagnatiello. Gli avvocati del killer avrebbero spiegato come intendono muoversi per la difesa del proprio assistito che il prossimo 18 gennaio sarà a processo con rito immediato.
Omicidio Giulia Tramontano: la strategia di Impagnatiello
Gli ultimi sviluppi sulla morte della povera Giulia e del suo bambino arrivano dagli avvocati del killer, Alessandro Impagnatiello. In particolare, come riportato da Il Cittadino, è stata l’avvocato Samantha Barbaglia a rilasciare alcune dichiarazioni in merito alla difesa del proprio assistito, seguito in collaborazione con l’altra legale, Giulia Geradini.
“Non abbiamo nessuna intenzione di ricorrere alla richiesta di una perizia psichiatrica”, ha spiegato il legale dell’assassino mettendo a tacere alcune delle indiscrezioni che erano circolate nelle scorse settimane sulla possibile strategia difensiva dell’uomo.
“Alla vigilia del processo il nostro assistito è provato e attende quel giorno”, ha fatto sapere ancora la legale.
Il processo e il rito abbreviato
Come anticipato, Impagnatiello comparirà il prossimo 18 gennaio 2024 davanti alla Corte d’Assise di Milano, presieduta da Antonella Bertoia, il giudice che condannò all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio.
In quella data, l’ex barman accusato dell’omicidio di Giulia e del bimbo che aspettava sarà chiamato a rispondere. In tribunale, come parti civili, non solo la famiglia della compianta ragazza, assistita da Giovanni Cacciapuoti, ma anche il Comune di Senago con l’avvocato Antonio Ingroia.
Per Impagnatiello il Gip ha disposto il rito immediato, senza contestare la premeditazione, aggiungendo le aggravanti dei futili motivi, della relazione, della crudeltà e il reato di interruzione volontaria della gravidanza viste le 37 coltellate inferte alla vittima lo scorso 27 maggio a Senago.